Denunciato un sub a San Vito per reato di disastro ambientale e violazione del decreto ministeriale che vieta la pesca di questa specie protetta, di centrale importanza per l'equilibrio dell'ecosistema marino
Continua dunque senza sosta l’attività della Guardia Costiera di Taranto nel contrasto della pesca di frodo delle Oloturie, detti anche cetrioli di mare, di cui è vietata la pesca in quanto specie marina protetta che riveste un ruolo centrale per l’equilibrio dell’ecosistema marino.
Durante la giornata di ieri, domenica 8 gennaio, la Guardia Costiera di Taranto ha infatti sequestrato 63 kg di Oloturie; durante l’attività di controllo del territorio di San Vito, i militari hanno notato un sub che trasportava dei contenitori verso la propria auto parcheggiata in un sentiero poco visibile vicino la spiaggia.
Dopo essersi appostati ed aver monitorato i movimenti dell'uomo, sono intervenuti per il controllo accertando la detenzione di 3 secchi con-tenenti 63 kg. di Oloturie.
Il pescatore abusivo è stato, quindi, denunciato alla Procura della Repubblica di Taranto che ha aperto un fascicolo per la violazione del Decreto Ministeriale che vieta la pesca delle Oloturie e per il reato di disastro ambientale.
Studi scientifici del CNR, infatti, hanno dimostrato che la pesca delle Oloturie causa gravi ed irreparabili danni per l’ambiente, diminuendo la biodiversità ed alterando gli equilibri ecologici.