Taranto hotspot, poliziotto contagiato muore dopo un mese

Taranto hotspot, poliziotto contagiato muore dopo un mese

Conestà (Mosap): “L'importante è il green pass, per il resto andiamo al macello”

 

 Un poliziotto di 58 anni è morto dopo aver lottato per un mese contro il Covid che aveva contratto  nell'hotspot di Taranto. “La morte, un'altra. Un altro collega ci lascia a causa di questo maledetto Covid. Era in forza al Reparto Mobile di Taranto e dal 13 al 23 luglio era in trasferta a Taranto, dove è stato impegnato presso l'hotspot che ospitava 300 migranti, 33 dei quali positivi. Denunciammo già all'epoca questa situazione e, a distanza di un mese, arrivano le terribili conseguenze: uno dei colleghi risultato positivo, ieri ci ha lasciato”. Commenta così Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap), la morte del poliziotto Candido Avezzu.

 “Ci stingiamo alla famiglia del collega in questo momento di dolore – dice Conestà –. Questo dovrebbe essere il momento del silenzio e della preghiera, ma non possiamo tacere: ci impongono assurde regole come il green pass nelle mense e poi ci mandano al macello, in mezzo alla folla, negli hotspot, a contagiarci e a mettere a rischio le nostre famiglie oltre che i nostri colleghi. Non sappiamo se il collega fosse o meno vaccinato, ma al di là di ciò – conclude – non è ammissibile permettere sbarchi in modo incontrollato, in piena pandemia, dopo averci schedato con certificazione verde anche per un caffè seduti in un bar. Vergognoso, qualcuno dovrà assumersene le responsabilità”.