“Riteniamo altamente offensivo aver accettato, come partner natalizio per la vendita dei vostri panettoni, la proposta di Acciaierie d'Italia"
Il gruppo attivista Genitori Tarantini scrive all’associazione “Terre des hommes- Italia” e punta il dito contro la scelta operata dalla stessa in occasione delle festività natalizie. “Quanto previsto nel vostro Statuto in difesa dei diritti dei più piccoli abitanti del nostro pianeta vi fa onore e merita da parte di tutti gli adulti profondo rispetto e collaborazione”. – esordiscono dal gruppo – “tuttavia riteniamo altamente offensivo aver accettato, come partner natalizio per la vendita dei vostri panettoni, la proposta di Acciaierie d'Italia, una acciaieria che, in barba a qualsiasi regola, produce disinteressandosi dei danni all'ambiente, al clima e alla salute umana, in particolare dei bambini di Taranto. Crediamo fermamente che la produzione di tale industria, - spiegano - sia per le materie prime utilizzate che per il metodo di lavorazione, vada nettamente in direzione opposta da quanto da voi auspicato: libertà, salute, istruzione, gioco, qualità della vita per i più piccoli”.
“Crediamo – sottolineano ancora Genitori Tarantini - che voi ben conosciate fatti che sono notori e cioè che l'industria siderurgica di Taranto, in collusione da anni con il Governo, sia stata causa, con le sue emissioni tossiche, di innumerevoli eventi luttuosi e stia ancora oggi pregiudicando il futuro dei piccoli tarantini, condannati in gran numero ad ammalarsi e a vedere negati il diritto alla salute, all'istruzione, al gioco e a una qualità della vita accettabile (determinata anche da ritardi cognitivi di oltre 10 punti dei bambini che vivono nei quartieri a ridossi dell'insediamento industriale rispetto ai coetanei che vivono nei quartieri più distanti). Ne siamo convinti perché crediamo nella serietà delle vostre azioni.”
“Per il rispetto che dovete a voi stessi e ai bambini, - concludono - vi chiediamo un atto ufficiale di enorme valore morale: annullare il partenariato con Acciaierie d'Italia, attuale gestore dell'installazione industriale che ormai da 60 anni inquina a livelli intollerabili, violando i diritti umani”.